giovedì 10 ottobre 2013

On Air! - Cronaca di un debutto radiofonico (PARTE I)

ON AIR!
Cronaca di un debutto radiofonico. 





Lorenzo sei in onda. L’idea di trovarmi impreparato al mio debutto mi stava logorando. Temevo di fare la classica figura di chi ha tutto sotto controllo, e poi in un nanosecondo si lascia sfuggire tutto di mano e al momento di dimostrare quanto valgono le proprie doti mostra invece solo i difetti. Avevo fissato il soffitto per tutta la notte e ancora non ero riuscito a definire cosa mi preoccupasse maggiormente. Scrutavo il vuoto e il buio come se dal nulla dovesse sopraggiungere una risposta che mi rendesse meno inquieto e che preventivamente mi appagasse. Non avevo nulla di cui preoccuparmi più del dovuto. L’ansia da prestazione faceva sentire il suo peso, ma oltre questa sensazione condivisa da milioni di persone non c’era null’altro che non avevo anticipatamente pianificato e preparato. Avevo curato la voce meticolosamente nelle ultime due settimane. Ovviamente non essendo un santone indiano, né avendo mai partecipato a nessuna danza della pioggia, non avevo previsto un Ottobre cosi rigido ma a tradire tutte le attese si erano uniti in forza, pioggia, vento e tempeste d’altri luoghi. D’altronde, non c’è bisogno di scomodare la veggenza magica per le previsioni del tempo, poiché neanche il semplice meteo televisivo questa volta aveva indovinato il repentino cambio di temperature. <<Avremo un autunno senza precedenti, caldo, quasi tropicale, una strage per tutti i raccolti della stagione>> dicevano gli annunciatori del meteo. Non si concretò neanche uno dei fattori fuoristagione preannunciati ed io ne fui una vittima. Dopo che mi era stato comunicato che avevo superato l’ultimo provino e che presto avrei avuto uno spazio nel palinsesto ritagliato su di me, ritrovai tutte le forze perse negli ultimi mesi e decisi di rimettermi in forma. Come se non bastasse curare solo la voce, iniziai a pensare che una tempra fisica fosse la carta vincente per affrontare due ore di diretta e cosi il primo giorno di corsa mi recai a Villa Borghese. Correndo, scrutavo il cielo e sembrava davvero un giorno quasi estivo, nessuna nuvola sovrastava Roma, ma dopo pochi passi un tuono infranse i miei sogni atletici. Da quell’istante il vento e la pioggia non mi hanno abbandonato. Tutti i pensieri del mese precedente si condensarono in quella notte prima del mio debutto lavorativo. Giravano e rigiravano nella testa sempre le solite quattro questioni: come fare il primo lancio, come gestire una telefonata in diretta, come coordinare un imprevisto e soprattutto, come presentarmi durante il mio esordio al microfono. Era inutile continuare a tormentarsi restando a letto, sapevo che il soffitto non avrebbe fornito nessuna di queste risposte, anche se avessi continuato a fissarlo per le seguenti tre ore. Mi alzai, e come da consuetudine nonostante fossero ancora le sei del mattino, stavo per schiacciare il pulsante on della radio. Questa volta non lo feci, complice anche l’orario. Iniziai a rigirare il telecomando dello stereo tra le mani lanciando sguardi furtivi come se mi trovassi catapultato in un film di Sergio Leone, e temessi che lo stereo per farmi uno scherzo potesse accendersi da solo. Ripensai a tutte le ore che avevo trascorso, senza mai annoiarmi, ascoltando musica, spot pubblicitari e notiziari flash. Ricordavo sempre gli orari del palinsesto e quale speaker avrei trovato se mi fossi sintonizzato su FM 101.9. La tentazione vinse sulla mia forza di volontà, cosi frugando nella scrivania in cerca delle cuffie, capii che sarebbe stato inutile privarmi di quella linfa vitale che è linfa non solo per le mie orecchie, ma per la mia stessa anima. Paradossalmente è come una droga di cui non ho mai potuto fare a meno. Ogni qualvolta ascolto una voce attraverso FM, sopraggiunge un vuoto allo stomaco che potrebbe collocarsi tra l’astinenza e il mal d’amore. Poco importa se sia un benefit per la persona, credo che questa sensazione, che sia essa positiva o negativa, t’imprime dentro l’idea che solo e soltanto quell’esperienza ti fa sentire vivo. Collegai silenziosamente le cuffie allo stereo e spinsi il tasto on

Nessun commento:

Posta un commento