ON AIR!
Cronaca di un debutto radiofonico.
Lorenzo sei in onda. L’idea di trovarmi
impreparato al mio debutto mi stava logorando. Temevo di fare la classica
figura di chi ha tutto sotto controllo, e poi in un nanosecondo si lascia
sfuggire tutto di mano e al momento di dimostrare quanto valgono le proprie
doti mostra invece solo i difetti. Avevo fissato il soffitto per tutta la notte
e ancora non ero riuscito a definire cosa mi preoccupasse maggiormente. Scrutavo
il vuoto e il buio come se dal nulla dovesse sopraggiungere una risposta che mi
rendesse meno inquieto e che preventivamente mi appagasse. Non avevo nulla di
cui preoccuparmi più del dovuto. L’ansia da prestazione faceva sentire il suo
peso, ma oltre questa sensazione condivisa da milioni di persone non c’era
null’altro che non avevo anticipatamente pianificato e preparato. Avevo curato
la voce meticolosamente nelle ultime due settimane. Ovviamente non essendo un
santone indiano, né avendo mai partecipato a nessuna danza della pioggia, non
avevo previsto un Ottobre cosi rigido ma a tradire tutte le attese si erano
uniti in forza, pioggia, vento e tempeste d’altri luoghi. D’altronde, non c’è
bisogno di scomodare la veggenza magica per le previsioni del tempo, poiché neanche
il semplice meteo televisivo questa volta aveva indovinato il repentino cambio
di temperature. <<Avremo un autunno senza precedenti, caldo, quasi
tropicale, una strage per tutti i raccolti della stagione>> dicevano gli
annunciatori del meteo. Non si concretò neanche uno dei fattori fuoristagione
preannunciati ed io ne fui una vittima. Dopo che mi era stato comunicato che
avevo superato l’ultimo provino e che presto avrei avuto uno spazio nel
palinsesto ritagliato su di me, ritrovai tutte le forze perse negli ultimi mesi
e decisi di rimettermi in forma. Come se non bastasse curare solo la voce, iniziai
a pensare che una tempra fisica fosse la carta vincente per affrontare due ore
di diretta e cosi il primo giorno di corsa mi recai a Villa Borghese. Correndo,
scrutavo il cielo e sembrava davvero un giorno quasi estivo, nessuna nuvola sovrastava
Roma, ma dopo pochi passi un tuono infranse i miei sogni atletici. Da
quell’istante il vento e la pioggia non mi hanno abbandonato. Tutti i pensieri
del mese precedente si condensarono in quella notte prima del mio debutto
lavorativo. Giravano e rigiravano nella testa sempre le solite quattro
questioni: come fare il primo lancio, come gestire una telefonata in diretta,
come coordinare un imprevisto e soprattutto, come presentarmi durante il mio
esordio al microfono. Era inutile continuare a tormentarsi restando a letto,
sapevo che il soffitto non avrebbe fornito nessuna di queste risposte, anche se
avessi continuato a fissarlo per le seguenti tre ore. Mi alzai, e come da
consuetudine nonostante fossero ancora le sei del mattino, stavo per
schiacciare il pulsante on della radio.
Questa volta non lo feci, complice anche l’orario. Iniziai a rigirare il
telecomando dello stereo tra le mani lanciando sguardi furtivi come se mi
trovassi catapultato in un film di Sergio Leone, e temessi che lo stereo per
farmi uno scherzo potesse accendersi da solo. Ripensai a tutte le ore che avevo
trascorso, senza mai annoiarmi, ascoltando musica, spot pubblicitari e
notiziari flash. Ricordavo sempre gli orari del palinsesto e quale speaker
avrei trovato se mi fossi sintonizzato su FM 101.9. La tentazione vinse sulla
mia forza di volontà, cosi frugando nella scrivania in cerca delle cuffie,
capii che sarebbe stato inutile privarmi di quella linfa vitale che è linfa non
solo per le mie orecchie, ma per la mia stessa anima. Paradossalmente è come
una droga di cui non ho mai potuto fare a meno. Ogni qualvolta ascolto una voce
attraverso FM, sopraggiunge un vuoto allo stomaco che potrebbe collocarsi tra
l’astinenza e il mal d’amore. Poco importa se sia un benefit per la persona,
credo che questa sensazione, che sia essa positiva o negativa, t’imprime dentro
l’idea che solo e soltanto quell’esperienza ti fa sentire vivo. Collegai
silenziosamente le cuffie allo stereo e spinsi il tasto on.
Nessun commento:
Posta un commento