mercoledì 21 agosto 2013

Dalla luce al buio attraverso il viola. PARTE II


DALLA LUCE AL BUIO ATTRAVERSO IL VIOLA. 
Parte Seconda.





Tremolante aprì la porta di casa richiudendola con violenza alle sue spalle, quasi a volersi convincere che quell'incubo sarebbe sparito in automatico con la forza impressa in quel gesto. Non riusciva a credere a ciò che aveva assistito, e non si accorse di aver portato con sé il libro trovato sulla panchina. Ancora incredulo per quella manifestazione inspiegabile si versò di seguito tre bicchieri colmi di whisky che lo ridestarono e lo fecero tornare con i piedi ben piantati nella realtà allontanando supposizioni paranormali. L’effetto dell’alcool gli anestetizzò i pensieri e cancellò l’accaduto collocandolo come un sogno vissuto a occhi aperti. Purtroppo da quel rapido passaggio dalla luce al buio iniziò la sua insonnia che aumentava di giorno in giorno, finché non riuscì più a riposare minimamente. Cercando il sonno tra le pagine del libro trovato sulla panchina, leggeva, senza capirne appieno il significato, con occhi appesantiti che visivamente sembravano volessero chiudersi ma che in realtà sfrecciavano da destra a sinistra come carichi d’adrenalina. Il sole quella mattina si rivelò prima del previsto, cosi Chris abbandonò frettolosamente il letto e si preparò per la sua giornata lavorativa. C’era sempre qualche vecchietta che anch'essa posseduta dall'insonnia bussava e reclamava il suo ingresso nel cimitero per trascorrere un po’ di ore con il marito defunto anni prima. Chris sapeva identificare tutti i suoi visitatori, ma essendo chiuso nel suo perimetrale mondo che non sforava oltre il suo giardino, non conosceva neanche un nome di chi lo salutava quotidianamente. Quella mattina girovagava tra le tombe per controllare che tutto fosse in ordine e pulito. Appena intravedeva una singola foglia che imbrattava il rigore del silenzio eterno dei suoi ospiti, si metteva all'opera per rendere tutto perfetto. Chris aveva più rispetto per i morti che per i vivi; pensava sempre che in fondo i visitatori sono di passaggio e che la loro presenza in quel luogo è temporanea, mentre per gli ospiti era tutto diverso, avrebbero sostato per l’eternità nello stesso posto e preservare il loro territorio di riposo era il suo compito. Tutto sembrava al suo posto, il cappello nero lo riparava dal sole che quel mattino picchiava con insistenza nonostante alcune nuvole ne coprissero il colore, le foglie da raccogliere erano poche e i visitatori passavano inosservati come tutti i giorni. Mentre si avviava sul vialetto di casa per prepararsi un fugace pranzo per poi dedicarsi al suo cortile, lo colpì una presenza che non faceva parte della quotidianità cui era abituato; una distinta signora dai capelli biondi e con un abito scuro era seduta su una panchina. Chris non aveva tanta dimestichezza con l’universo femminile, aveva avuto in passato delle compagne e sapeva anche essere un ottimo amante, ma dal suo ingresso nel cimitero aveva dimenticato le dinamiche del mondo reale e l’unica compagna cui rivolgeva raramente parola per conversare era la gatta Life.  Si soffermò ad ammirare tanta bellezza e incrociò lo sguardo della signora in nero. Per lui far volgere il proprio sguardo in quello di un'altra persona era un gesto strano, inconsueto. La donna non sembrava essere triste, aveva un’espressione beata, angelica, che stonava con il nero dell’abito che accentuava il bianco del suo volto. Sorrise guardando Chris, il quale ricambiò dimostrando di saper ancora muovere quei muscoli facciali che sono adibiti per comunicare gioia e serenità con altre persone. <<Salve>> disse inaspettatamente Chris tossendo per rischiarirsi la voce poiché era la prima parola pronunciata dal suo risveglio. <<Salve, lei è il guardiano, vero?>> chiese la donna mentre toglieva i suoi guanti scuri mostrando delle mani che sembravano perfettamente di cera . <<Si sono proprio io, ci siamo già visti?>> chiese a sua volta il taciturno Chris. Sembrava proprio che stavano per immettersi in una conversazione, che secondo la bravura degli interlocutori poteva rivelarsi lunga o il tempo di uno scambio di brevi battute. La donna non sembrava infastidita e smaniosa di chiudere velocemente quella chiacchierata, anzi invitò Chris a sedersi al suo fianco. << Già, non è la prima volta che c’incontriamo, ma lei è sempre cosi occupato nel suo lavoro che non mi ha mai notata, eppure sono una frequentatrice assidua>>. Chris sedendosi percepì una sensazione di freddo e di umido, riconoscendo cosi la panchina dove poche settimane prima erano avvenuti l’incredibile oscuramento del cielo e il violaceo cambiamento delle colline. Nonostante gli balzò alla mente questo particolare, la sua attenzione si focalizzava su ciò che le era stato appena detto, come se si gli fosse stato rivelato di essere piacevolmente pedinato nei suoi spostamenti tra i vialetti del cimitero. Si sentiva uno stupido rendendosi conto che a causa della sua determinazione nell'indossare sempre il cappello nero per allontanare gli sguardi altrui aveva perso l’opportunità di conoscere in precedenza una donna cosi magnetica. <<Ha ragione, spesso sono così preso dal controllare che tutto sia in ordine che non mi accorgo di chi mi circonda, neanche di una donna come lei>>. Chris osò giocarsi la sua carta per tentare un’ipotetica seduzione. Sentiva il sangue scorrere veloce nelle vene come non succedeva da anni. La donna scoppiò in una risata fragorosa, calda, viscerale e si avvicinò a Chris ponendogli una mano su un ginocchio. <<Le sembro tanto vecchia che merito del lei? Chiamami pure Violet. Io ti chiamerò Chris>>. Il guardiano era in forte disagio, sorvolando sulla conoscenza del suo nome senza averlo pronunciato, ciò che lo catturava era la mano della donna che iniziava ad accarezzare la coscia dell’uomo provocandogli un’evidente erezione. (CONTINUA)

Nessun commento:

Posta un commento