"Ancora davanti a quella tv?" su vestiti e mettiti a letto. Mia madre era severissima questa volta. Talmente severa che aveva addirittura portato il gelato per farmi coricare. Io non volevo dormire. Volevo sfidare il giorno. Mio cugino si era procurato il soprannome di "Sunny". Era trasgressivo e viveva sempre di giorno. Tutti se ne accorsero quando tornò a casa con un colore di pelle olivastra. Capimmo che aveva trascorso tutto il giorno a zonzo. Una volta per farmi addormentare Sunny mi raccontò la vita di giorno. Non potevo credere a quelle parole cosi incredibile. C'era addirittura gente che si sdraiavano sui prati senza avere paura di scottarsi ai raggi del sole. Ciò che mi affascinò e che mi spinse ad uscire quella mattina fu il canto di due ragazzi che suonavano la chitarra. Sentivo che le loro melodie erano allegre, non erano come la musica che ascoltavamo di solito, la musica della notte.
Luigi Formola
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