mercoledì 4 settembre 2013

20 Lines : 03. Il matto.

Teo ripose tutti gli attrezzi del mestiere. Era soddisfatto. "24 mesi di sole e gioia saranno la mia cura" pensò. Poi mentre distrattamente chiudeva la scatola con le tempre colorate il suo sguardo fu magneticamente catturato dal suo riflesso nel specchio. "Ma chi voglio ingannare, anche con il sole Annina non tornerà di certo in vita", Teo se lo ripeteva ad alta voce fissando se stesso nello specchio come fanno spesso alcuni attori teatrali per calarsi nella parte. "I colori non saranno efficaci sulla mia anima, e il sole della primavera e dell'estate potrà riscaldare solo la mia pelle. Null'altro".Iniziarono a trascorrere le settimane e questa frase continuava a ronzargli nella testa, rimbalzando da una tempia all'altra attraverso i circuiti neuronali. Estate, Primavera e poi di nuovo Estate. Il suo giardino era totalmente bruciato al sole e iniziava ad esserci carenza di acqua. Fissò quel calendario, l'ultimo che aveva fatto ormai più di dodici mesi prima e gli sembrò che nulla avesse più senso. Tornò allo specchio dove la sua gioia si era trasformata in sconfitta. Prese il colore nero e disegno sulla sua fronte una T, quella del suo nome, Teo. Era matto in fondo. Ad un tratto si accorse che rappresentava molto di più una croce, e come un segno rivelatore si inginocchiò e cominciò a pregare come non aveva mai fatto in vita sua. Ogni preghiera una lacrima, poi un insulto, infine montò la rabbia e la riversò sugli scaffali dove era riposto il lavoro di una vita. Sul pavimento milioni di colori,di cartoncini e di calendari multiforme. Si bloccò.Teo si bloccò. E si bloccò nel preciso istante in cui vide il calendario decorato l'anno in cui conobbe Annina.Si bloccò e capì da dove doveva ripartire.Proprio da quell'anno."Se ho bloccato il tempo delle stagioni, posso tornare anche indietro con gli anni".Si rimise all'opera e ricreò il calendario di quell'anno. Lei l'aspettava.

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