martedì 23 settembre 2014

Il primo segno di pazzia.



Batte, ribatte sempre lo stesso punto. Potrei allontanarmi, avvicinarmi, lanciarla in diagonale. La palla tocca sempre lo stesso punto. Come se una forza ne limitasse la traiettoria. Tutto converge in quel punto. La palla, l’energia delle mie mani. I miei stessi pensieri. Nessuno crederebbe che sia tutto stabilito. Invece è proprio tutto stabilito. C’è un motivo. La palla. Batte. In. Quel. Punto. Perché. IO voglio che colpisca quel punto. Impiego parte della mia giornata affinché ogni lancio sia sempre uguale. Nessuna forza soprannaturale, nessuna entità che guida la palla. Sono io che scelgo che vada in questo modo. Le idee, le parole ci sono tutte. La storia è pronta. Esercizio, stile, costanza. La scrittura seguirà la traiettoria che IO voglio. Sarà un flusso continuo solo quando non troverò ostacoli sulla mia strada. Nessuno può scegliere al posto mio. Né questa palla, né quella stupida cagna, tanto meno le parole. Sono tutte vittime della mia forza, della mia mente. 


LUIGI FORMOLA

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