Batte,
ribatte sempre lo stesso punto. Potrei allontanarmi, avvicinarmi, lanciarla in
diagonale. La palla tocca sempre lo stesso punto. Come se una forza ne
limitasse la traiettoria. Tutto converge in quel punto. La palla, l’energia
delle mie mani. I miei stessi pensieri. Nessuno crederebbe che sia tutto
stabilito. Invece è proprio tutto stabilito. C’è un motivo. La palla. Batte.
In. Quel. Punto. Perché. IO voglio che colpisca quel punto. Impiego parte della
mia giornata affinché ogni lancio sia sempre uguale. Nessuna forza
soprannaturale, nessuna entità che guida la palla. Sono io che scelgo che vada
in questo modo. Le idee, le parole ci sono tutte. La storia è pronta.
Esercizio, stile, costanza. La scrittura seguirà la traiettoria che IO voglio.
Sarà un flusso continuo solo quando non troverò ostacoli sulla mia strada.
Nessuno può scegliere al posto mio. Né questa palla, né quella stupida cagna,
tanto meno le parole. Sono tutte vittime della mia forza, della mia mente.
LUIGI FORMOLA
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