venerdì 19 settembre 2014

Nightmare!




Il letto non era più il luogo sicuro in cui rifugiarmi durante la notte. L’incubo aveva strappato la parvenza di un qualsiasi salvagente. Navigavo su un letto che non aveva possibilità di approdare in un porto sicuro. L’incubo era l’asse portante della mia notte. Avevo sbagliato a sfidare i sogni, ritrovandomi con lui sempre pronto a trasportarmi in un mondo di sonno eterno. Harry era stato chiaro su questo punto, essere un sognatore non porta soltanto al bene, puoi attirare il male come una gigantesca calamita utilizzata nelle demolizioni auto. Di contro pensavo che Harry sbagliasse, sono un sognatore. Che cosa sarebbe potuto capitarmi se i miei pensieri fossero stati, strabordanti di armonia e felicità? Risposi a me stesso. Nulla. Un sognatore ha sempre la meglio. Harry socchiuse gli occhi, scosse la testa in senso di disapprovazione e mi passo il biglietto dorato. Scintillava come se ogni proiezione avesse generato delle vere e proprie scariche di elettricità in un circuito senza fine. Avevo bramato il biglietto dorato a lungo. E non avevo riconosciuto che in questo mio volere si nascondeva il primo errore che mi avrebbe portato all’incubo. Un sognatore non dovrebbe desiderare ardentemente di vivere altre storie attraverso un oggetto magico. Un sognatore ha dalla sua parte la fantasia e amplificarla equivale a camminare con una bomba a orologeria pronta a esplodere tra il primo e il secondo tempo. Harry l’aveva ripetuto l’ultima volta e poi mi aveva dato libero accesso alla sala. Regola le tue emozioni come se dovessi mettere a fuoco una pellicola, disse. Sorrisi ed entrai in sala. Agitati il biglietto dorato, e via. Ero pronto a immergermi in una storia che avrebbe avuto solo e soltanto me come protagonista. Un sogno pronto a diventare nero come la notte, e come l’incubo che può generarsi nel bel mezzo della sua oscurità. Non avrei dovuto vedere quel film, un incubo pronto a spezzare vite nella realtà inducendole a dormire. Dalla realtà, temerario, avevo sfidato l’incubo inconsapevolmente. E se l’incubo avesse attraversato lo schermo con me al ritorno e si aggirasse nella realtà per ringraziarmi a modo suo di averlo liberato? Ogni notte nel letto sono in alto mare. Vorrei sporgermi per controllare se è lì in agguato per tagliarmi la gola. Sento lo strofinio dei suoi artigli sulla rete del letto e stringo a me il biglietto dorato. Sono un sognatore, e devo abbandonare la realtà. Harry aveva ragione. Sarò per tutta la vita un cittadino del mondo in pellicola, saltando da un genere all’altro. Vivrò anche in stupide commedie di serie zeta. Di tutto, pur di non affrontare ancora l’incubo. 


LUIGI FORMOLA

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