lunedì 10 novembre 2014

CERCASI DISPERATAMENTE LAVORO

Ne ho disperatamente bisogno. Tecnicamente non è per il denaro, si certo anche quello conta, ma serve solo per comprare cose, brindare con champagne di alta qualità e dimostrare che si possono indossare gli occhiali da sole di notte. No, non è questo il motivo per cui ne ho bisogno. Ho provato a smettere, ma è irrazionale ciò che mi spinge a ricercarne sempre. Sento la fronte sudare, le mani tremare e tutti i pensieri sono rivolti esclusivamente alla finalizzazione di quella cosa. E’ come un passeggero che viaggia parallelamente con me e che affamato desidera avere sempre più spazio per le sue priorità. Quando ho ricevuto la vostra chiamata per il colloquio, è stato come un’apoteosi d’adrenalina concentrata in pochi veloci secondi. So che le sembra assurdo. Si, è vero quello che c’è scritto sul curriculum, sono stato nello spazio come astronauta, ero nella stessa  capsula di Felix Baumgartner, e ho partecipato al conclave dello scorso anno per l’elezione di Papa Francesco I. E si, quella è la foto con il cadavere di Bin Laden prima che diventasse cibo per pesci, in quell’anno ero nella S.w.a.t ,ma mi è stato concesso di partecipare all’assalto. Vi chiederete come ho fatto a salire a bordo di quella nave? È una storia lunga ma è riassumibile in tre passaggi. Hilary Clinton è stata diciamo, molto intima con uno dei presidenti di colore degli Stati Uniti d’America, non dirò quale, e quindi c’erano cose che potevo rivelare e ho chiesto un nuovo impiego, e cosi fui spedito in Iraq. Poi sono stato fermo per un mese. Capisce? Un mese, senza lavoro. E ho iniziato a tremare, senza fermarmi, non vedevo una prospettiva futura. Mi era stato concesso un lavoretto dalla politica italiana, ma non gioco ai Bunga Bunga. Li ho superati quando sono stato alla festa che ha rovinato la carriera di Max Mosley, le riprese del famoso video dell’orgia neonazista, sono mie. E ora sono qui, pronto a ricominciare un nuovo lavoro. La mia è una dipendenza fisica, mentale. Totale! Ho bisogno continuamente di lavorare, in caso contrario sento il mio corpo e la mia mente collassare. Ora ho bisogno di un lavoro tranquillo, e la vostra spedizione per la ricerca di Atlantide fa proprio al mio caso. 

LUIGI FORMOLA 

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