giovedì 9 ottobre 2014

CUORE SOLITARIO DA BAR. Dedicato a Lorenzo Bartoli

Un Gin Tonic, senza acqua tonica e doppio Gin.
Frank lo ordina senza alzare lo sguardo, fisso sul suo cellulare. Continuano ad arrivare foto provocanti di seducenti donne pseudo-Jessica Rabbit.
Sally, la cameriera, masticando sguaiatamente una Big Babol formato famiglia non scrive nulla sul foglietto dell’ordine.
Sai che novità, è ciò che si legge attraverso lo sguardo di una bambola che sogna ancora Simon LeBon.
Deve conoscere quel topo di fogna vestito come un uomo manifesto di Men’s Health, bicipite in vista con relativo tatuaggio di fiamme e teschi.
Forse i due sono stati anche a letto insieme.
Tic Tic Tic.
Frank fuma grandi boccate di aria filtrata elettronicamente, picchietta con frenesia sul tavolo creando un tempo degno dei migliori Megadeth.
Prevedibile come pochi altri, squilla il cellulare. Wake up dead si propaga in tutta la sala.
Due signore, che esibiscono con grande orgoglio le loro copie di un romanzo Harmony mentre sorseggiano un caffè corretto all’anice, si voltano con sguardo di chi è stato interrotto proprio nell’istante in cui Ridge di Beautiful è pronto a rivelare il terzo segreto di Fatima.
Tanto Brooke resta sempre una zoccola. Per questo piace.
E da come parla al cellulare anche a Frank, piacciono le tipe come Brooke.
Torna Sally la cameriera, mastica con nervosismo. Sembra voler fagocitare i suoi stessi denti.
Fa un cenno con la testa verso la porta d’ingresso contornata grossolanamente con uno strato di silicone. Una perfetta incarnazione di donna Saratoga aspetta sull’uscio. Vestita. Di nero. Total Black.
Triplo Gin, s’intravede dal bicchiere trasparente con il marchio Martini impresso sopra. Sally ha due dita di riguardo per Frank.
I due hanno avuto una relazione da 9 settimane e ½. Nessuna sveltina, mille implicazioni emozionali.
E per lei forse non è ancora finita.
Le due signore ridono con gusto. La sai l’ultima?
Hanno lo sguardo malizioso di chi conosce tutti i dettagli della storia ed è certo che uno spoiler piccante rovinerebbe il finale cui stanno per assistere.
Deridono proprio Sally, conoscono l’intera telenovela di un piccolo bar immerso fino ai capelli nei luoghi comuni.
Tic Tic Tic.
La donna vestita di nero si avvicina al tavolo di Frank, gli carezza il bicipite e le fiamme sembrano prendere vita. It’s  getting hot in here.
Frank le offre da bere.
No Martini, no party.
Le due signore lasciano frettolosamente il bar dimenticando sul tavolo le loro copie di un romanzo per frigidelle.
Tira aria di guerra.
Kaboom!
Quasi una cannonata. La notizia che la donna vestita di nero sussurra nell’orecchio di Frank è letale.
Nessun segreto di Fatima, la cruda e dura verità.
Frank suda, non sa se è l’effetto del Triplo Gin o se è l’orlo del baratro che gli procura le vertigini.
Nessuno vive due volte.
Sally torna con un caffè amaro ristretto. Servirà a smaltire il nulla verso cui Frank è diretto.
Gli carezza la testa. E’ lì che risiedono tutti i loro ricordi. Johnny Mnemonic avrebbe tanto da lavorare con loro due.
Frank discute animatamente con la donna in nero. E’ tutto un giallo dal sapore drama.
Frank si discolpa indicando lui.
Tic Tic Tic.
Una scia di fumo annuncia che era sempre stato li, in rigoroso silenzio a osservare gesti quotidiani e a picchiettare su una tastiera con alcuni tasti mancanti. Causa gatto sabotatore di uno scrittore.
Emerge da un angolo buio e poco illuminato. Fuma boccate di vita da un sigaro che è il filo conduttore di un’esistenza.
Non dice una singola parola.
Lascia parlare i suoi occhi color ghiaccio venati d’ironia.
Si avvicina a un cimelio storico come uno Juke-box, mette su una canzone dei Dave Matthews Band. Una qualsiasi, sono sempre perfetti per un finale ad effetto.
Un pugno e il brano parte. Altro che Fonzie! La potenza di una mano che ne ha viste e scritte di storie.
L’uomo saluta Frank e Sally, due cuori solitari da bar, pronti a tornare a battere al ritmo sincopato delle loro vite simbiotiche.
Apre la porta indicando la precedenza alla donna vestita di nero.  E la sfida, come suo solito.
E se ti dicessi che fuori da questo Bar tutto potrebbe cambiare per sempre?
La donna in nero lo osserva, poi sorride.
Gli toglie delicatamente il sigaro dalle labbra, lo spegne con la punta del suo tacco dodici Armani e gli stringe la mano.
Insieme vedranno se c’è ancora un mondo da raccontare. O mondi.

Di cuori solitari si è già detto abbastanza. 

LUIGI FORMOLA

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